STAR WARS - VISIONS. (2021)
(serie d'animazione)
Creato da: Jacqui Lopez, James Waugh, Josh Rimes, Justin Leach
Diretto da: (vari)
Prodotto da: Kanako Shirasaki
Produzione: Lucasfilm, Lucasfilm Animation
Animazioni: Kamikaze Douga, Studio Colorido, Geno Studio, Trigger, Kinema Citrus, Production I.G, Science SARU, El Guiri Studios, Cartoon Saloon, Punkrobot, Aardman Animation, Studio Mir, Studio La Cachette, 88 Pictures, D'art Shtajio, Triggerfish
Edizione Italiana: Walt Disney Motion Pictures Italia
Episodi: 18 da 14/20' - 2 stagioni
USCITA ITALIANA: 22 SETTEMBRE 2021
Disney, proprietaria del più importante brand Lucasfilm, porta quest'ultimo in estremo oriente per farlo contaminare con le culture locali coinvolgendo diversi studios d'animazione di alto profilo. Il risultato è una serie antologica con un unico comune denominatore: le spade laser.
Le storie di questa serie ci portano su diversi pianeti, in diversi contesti della storia del franchise, dalla caccia ai Jedi da parte dell'Impero alla Guerra dei Cloni, dalla caduta dell'Impero all'estinzione dei Sith. Veloci eventi in cui i personaggi sono o incontrano o si scontrano con esseri in grado di controllare la Forza, Jedi o no, spesso rappresentati come dei samurai che la storia Giapponese ricorda; abili maestri di spada solitari che devono affrontare piccole battaglie. Il risultato è un occhio su singole e differenti realtà che popolano interi universi spesso molto distanti tra loro.
La serie antologica è concepita come una vera e propria raccolta di cortometraggi, spesso di durata molto ridotta, lasciando libertà totale agli artisti di anime giapponesi che interpretano, ognuno con una loro visione, la vita dei luoghi più lontani e sperduti dell'universo di Guerre Stellari. Lontani avamposti dell'impero o delle sue rovine dove esseri dotati di spada laser vagano in solitaria o dove la Forza è solo un ricordo lontano, dove spesso l'anarchia regna indisturbata o piccoli battaglioni provano a riformarsi per tentare di conquistare il conquistabile. Storie che in definiva sembrano esser parte di racconti molto più estesi, che poco lasciano intuire se non lo stretto necessario riguardante l'evento narrato nel cortometraggio. Scelte che possono non convincere fino in fondo, carenti sicuramente di mordente e alcuni molto distanti dal franchise originale.
I corti sono delle vere e proprie rappresentazioni in anime di un franchise che invece non ha nulla a che vedere con questa cultura, il cui unico appiglio introdotto sembra essere solo ed esclusivamente una qualche reminiscenza del periodo feudale o più moderno del Giappone, ricordato, a quanto pare, anche millenni dopo il suo culmine e anche dall'altro lato dell'universo e oltre. Un prodotto ovviamente sperimentale ma sicuramente più un operazione commerciale in cui sono coinvolti alcuni dei migliori studios d'animazione Giapponesi per provare a far breccia nei fans lontani dal franchise, studios che cercano di dare il meglio su un unico argomento dando principalmente lustro della loro arte e poco più.
L'aspetto visivo infatti non è in discussione, perfettamente calato negli stili preferiti dagli artisti e dagli studios che li hanno prodotti. Sul lato narrativo solo alcuni corti riescono ad essere avvincenti e presentare qualche legame valido con il franchise, mentre la maggior parte sembra esserne slegata e con storie di cui non si vede interesse allo sviluppo.
La seconda stagione porta le esperienze fuori dai confini nipponici rispetto alla prima, coinvolgendo studios di tutto il mondo ognuno specializzato in un particolare stile visivo. La scrittura delle storie non cambia molto, languendo su alcune e, generalmente, non appassionando fino in fondo. L'esercizio a volte sembra più stilistico che narrativo ma non avvicinandosi comunque ai livelli del progetto di Miller Love+Death&Robots. Complessivamente dei nove episodi saltano all'occhio Sith di Rodrigo Blaas e le opere del sudcoreano Studio Mir, del francese La Cachette, del sudafricano Triggerfish e quello più improntato sulla commedia degli inglesi Aardman Animation.
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(2021)
(serie d'animazione)
Creato da:
Jacqui Lopez, James Waugh, Josh Rimes, Justin Leach
Diretto da: (vari)
Prodotto da:
Kanako Shirasaki
Produzione:
Lucasfilm, Lucasfilm Animation
Animazioni:
Kamikaze Douga, Studio Colorido, Geno Studio, Trigger, Kinema Citrus, Production I.G, Science SARU, El Guiri Studios, Cartoon Saloon, Punkrobot, Aardman Animation, Studio Mir, Studio La Cachette, 88 Pictures, D'art Shtajio, Triggerfish
Edizione Italiana:
Walt Disney Motion Pictures Italia
Episodi:
18 da 14/20' - 2 stagioni
USCITA ITALIANA: 22 SETTEMBRE 2021
Disney, proprietaria del più importante brand Lucasfilm, porta quest'ultimo in estremo oriente per farlo contaminare con le culture locali coinvolgendo diversi studios d'animazione di alto profilo. Il risultato è una serie antologica con un unico comune denominatore: le spade laser.
Le storie di questa serie ci portano su diversi pianeti, in diversi contesti della storia del franchise, dalla caccia ai Jedi da parte dell'Impero alla Guerra dei Cloni, dalla caduta dell'Impero all'estinzione dei Sith. Veloci eventi in cui i personaggi sono o incontrano o si scontrano con esseri in grado di controllare la Forza, Jedi o no, spesso rappresentati come dei samurai che la storia Giapponese ricorda; abili maestri di spada solitari che devono affrontare piccole battaglie. Il risultato è un occhio su singole e differenti realtà che popolano interi universi spesso molto distanti tra loro.
La serie antologica è concepita come una vera e propria raccolta di cortometraggi, spesso di durata molto ridotta, lasciando libertà totale agli artisti di anime giapponesi che interpretano, ognuno con una loro visione, la vita dei luoghi più lontani e sperduti dell'universo di Guerre Stellari. Lontani avamposti dell'impero o delle sue rovine dove esseri dotati di spada laser vagano in solitaria o dove la Forza è solo un ricordo lontano, dove spesso l'anarchia regna indisturbata o piccoli battaglioni provano a riformarsi per tentare di conquistare il conquistabile. Storie che in definiva sembrano esser parte di racconti molto più estesi, che poco lasciano intuire se non lo stretto necessario riguardante l'evento narrato nel cortometraggio. Scelte che possono non convincere fino in fondo, carenti sicuramente di mordente e alcuni molto distanti dal franchise originale.
I corti sono delle vere e proprie rappresentazioni in anime di un franchise che invece non ha nulla a che vedere con questa cultura, il cui unico appiglio introdotto sembra essere solo ed esclusivamente una qualche reminiscenza del periodo feudale o più moderno del Giappone, ricordato, a quanto pare, anche millenni dopo il suo culmine e anche dall'altro lato dell'universo e oltre. Un prodotto ovviamente sperimentale ma sicuramente più un operazione commerciale in cui sono coinvolti alcuni dei migliori studios d'animazione Giapponesi per provare a far breccia nei fans lontani dal franchise, studios che cercano di dare il meglio su un unico argomento dando principalmente lustro della loro arte e poco più.
L'aspetto visivo infatti non è in discussione, perfettamente calato negli stili preferiti dagli artisti e dagli studios che li hanno prodotti. Sul lato narrativo solo alcuni corti riescono ad essere avvincenti e presentare qualche legame valido con il franchise, mentre la maggior parte sembra esserne slegata e con storie di cui non si vede interesse allo sviluppo.
La seconda stagione porta le esperienze fuori dai confini nipponici rispetto alla prima, coinvolgendo studios di tutto il mondo ognuno specializzato in un particolare stile visivo. La scrittura delle storie non cambia molto, languendo su alcune e, generalmente, non appassionando fino in fondo. L'esercizio a volte sembra più stilistico che narrativo ma non avvicinandosi comunque ai livelli del progetto di Miller Love+Death&Robots. Complessivamente dei nove episodi saltano all'occhio Sith di Rodrigo Blaas e le opere del sudcoreano Studio Mir, del francese La Cachette, del sudafricano Triggerfish e quello più improntato sulla commedia degli inglesi Aardman Animation.